martedì 21 febbraio 2012

Spettacolo teatrale "La casa delle bambole" (Piccolo Teatro dello Scalo, 25 e 26 febbraio)

Spettacolo teatrale "La casa delle bambole"

Sabato 25 ore 21:00 e Domenica 26 ore 18:00

presso il "Piccolo teatro dello scalo" (Il Canovaccio)
Chieti Scalo - Via Pescara n. 205/A
Tel. 328 3257210


Lo spettacolo teatrale “LA CASA DELLE BAMBOLE” è liberamente tratto dal testo teatrale “Casa di bambola” , scritto da Henrik Ibsen. Affrontando un testo che fece scalpore nel 1879, quando fu scritto, era nostro intento dimostrare che gli argomenti trattati dall’autore tutt’oggi riescono a coinvolgerci: la forte messa in discussione dei tradizionali ruoli dell'uomo e della donna nell'ambito del matrimonio durante l'epoca vittoriana, mantiene la sua validità ancora oggi. Ibsen, scrive in un suo preludio alla commedia: «ci sono due tipi di leggi morali, due tipi di coscienze, una in un uomo e un'altra completamente differente in una donna. L'una non può comprendere l'altra; ma nelle questioni pratiche della vita, la donna è giudicata dalle leggi degli uomini, come se non fosse una donna, ma un uomo.»
Ibsen racconta l’ipocrisia della società borghese nelle sue meschinità e falsità e del suo spasmodico bisogno di rispettare le convenienze esteriori, e, soprattutto, fa un’acuta analisi dei rapporti umani. Vengono in risalto, per esempio, i rapporti ricattatore-ricattato e uomo-donna, con tutte le sfumature e le sfaccettature che sono tutt’ora d’attualità. Ancora oggi, come nell’ottocento, la società assegna alla donna un determinato ruolo dal quale è difficile discostarsi.
Lo spettacolo partendo da questa problematica si pone un interrogativo ulteriore. Essere una donna oggi, dopo le battaglie femministe, è riconoscere in sé l’idea della libertà o sentirsi prigioniera dell’immaginario collettivo che la vuole una pin up come immagine e dipendente dall’uomo come ruolo? Essere sé stessa o essere bambola? È la società o è la donna stessa a compiere questa scelta?
Lo spettacolo, utilizzando in parte il linguaggio di Ibsen, tratteggia dei quadri di vita di coppie, della nostra epoca, in un ritmo che è sommesso ma inesorabile: un garbato squartarsi a vicenda, un feroce ma sorridente gioco al massacro di cui tutti sono vittime. Ne esce una umanità malata di solitudine e arrivismo, ossessionata dai soldi e bisognosa di un affetto qualsiasi, pur di andare avanti.

venerdì 3 febbraio 2012