lunedì 8 dicembre 2008

Presentazione: I LUOGHI DELL'ANIMA di Michele Meomartino (Mercoledì 10 Dicembre 2008, ore 18:30)

Mate Infoshop Interno4

Mercoledì 10 Dicembre 2008
ore 18:30


I LUOGHI DELL'ANIMA
Edizioni Tracce

presentazione del libro di Michele Meomartino

lettura dei brani di Sabrina Iansante

Il titolo di questa raccolta di poesie dimostra che l'autore privilegia, per l'appunto, "i luoghi dell'anima", da cui trae l'ispirazione per un testo poetico moderno, in cui emerge il confronto con tempi emotivi diversi, tra momenti lirici e situazioni ricche di pathos.

martedì 18 novembre 2008

Presentazione: “Senza parola” Storie di afasia (Sabato 22 novembre, ore 17,00)

Sabato 22 novembre 2008 ore 17,00
Alla libreria De Luca di Chieti

Andrea Moretti presenta il suo libro
“Senza parola” Storie di afasia Nottetempo editore

Come si può vivere ritrovandosi di punto in bianco "senza parola", improvvisamente impossibilitati a comunicare con amici, figli, genitori, deprivati del proprio ruolo familiare e sociale, guardati con incomprensione e sospetto? In questo libro, curato da Anna Basso, Marta e Andrea raccontano le loro storie. In seguito ad una lesione cerebrale sono diventati "afasici", non sono più in grado di usare il linguaggio anche se le loro capacità intellettive sono intatte. Marta, moglie e madre di tre bambini, racconta il suo lento e faticoso recupero verso una relativa autosufficienza nella vita quotidiana. Resterà sempre lesa nella parola ma supererà il periodo più buio con coraggio e perseveranza. Andrea è un giovane pieno di entusiasmo per la vita che si trova di colpo in un letto di ospedale senza capire cosa gli sia successo. Piano piano riuscirà a recuperare, descrivendo con allegria ogni piccola vittoria. Due testimonianze umane, drammatiche e commoventi, raccontate con leggerezza, che ci fanno conoscere un mondo ignoto ai più.

lunedì 17 novembre 2008

Salotto culturale SEMPREVIVO

Programma degli “Incontri” di Novembre e Dicembre 2008

Martedì 18 novembre ore 18,00
IL CENACOLO CHIETINO DI META’ OTTOCENTO
(Inaugurazione della Mostra che rimarrà aperta nei giorni
18, 20, 21 e 22 novembre p.v. dalle ore 18,00 alle ore 20,00 )
Relazione introduttiva: Enrico Di Carlo

Lunedì 24 novembre ore 18,00
CHIETI, CITTA’, CULTURA
Relazione introduttiva: Luigi Capasso

Giovedì 27 novembre ore 18,00
IL NEOCLASSICISMO A CHIETI
Relazione introduttiva: Camillo Gasbarri

Venerdì 28 novembre ore 18,00
NICOLA DA GUARDIAGRELE, ORAFO-SCULTORE
Relazione introduttiva: Luciano Primavera

Lunedì 1 dicembre ore 18,00
FEDERICO VALIGNANI E IL FENOMENO ASSOCIATIVO
NELLA CHIETI DEL SETTECENTO
Relazione introduttiva: Giuseppe F. de Tiberiis

Giovedì 4 dicembre ore 18,00
CANTI SEMPREVIVI
Coro dell’Associazione Filarmonica Teatina “I Cantori di Chieti”
Direttore: Giuseppe Pezzulo

Venerdì 5 dicembre ore 18,00
LA CASSA EDILE: UN ENTE A SERVIZIO
DEI LAVORATORI E DELLE IMPRESE
Relazione introduttiva: Massimo De Liberato

Martedì 9 dicembre ore 18,00
DALL’UVAAL VINO, UN LUNGO E ATTENTO LAVORO
Relazione introduttiva: Domenico Di Camillo

Giovedì 11 dicembre ore 18,00
CHIETI E IL PROCESSO MATTEOTTI
Relazione introduttiva: Luciano Di Tizio

Venerdì 12 dicembre ore 18,00
L’ACQUA SI PUO’ BERE?
Relazione introduttiva: Nicoletta Di Francesco

Lunedì 15 dicembre ore 18,00
MUSICHE DI TRADIZIONI ORALI
DEL NOSTRO TERRITORIO
Relazione introduttiva: Domenico Di Virgilio

Giovedì 18 dicembre ore 18,00
SORPRESA NATALIZIA

Venerdì 19 dicembre ore 18,00
LA CUCINA DELLA FESTA
Relazione introduttiva: Mimmo D’Alessio

Lunedì 22 dicembre ore 18,00
IL PRESEPE VIVENTE DEL BIVIO BRECCIAROLA
Relazione introduttiva: Ercole Ricciardi

Sabato 27 dicembre ore 18,00
IL PRESEPE VIVENTE
DEL CENTRO STORICO DI CHIETI
Relazione introduttiva: Luigi Di Gregorio

Lunedì 29 dicembre ore 18,00
SOFFI DI NATALE
Zampognari d’Abruzzo
Mario Canci (ciaramella) e Ubaldo Di Gregorio (zampogna)
Presentazione di Mario D’Alessandro

domenica 9 novembre 2008

Incontro con il sociologo FRANCO FERRAROTTI (Chieti, Mercoledì 19 Novembre, ore 17:30)

Agenzia per la Promozione Culturale della Regione Abruzzo
Via della Liberazione n. 32 - CHIETI


Incontro con il sociologo FRANCO FERRAROTTI


Chieti, Mercoledì 19 Novembre, ore 17:30

Ezio Sciarra e Lucio D'Arcangelo presenteranno il libro di
Franco Ferrarotti

FONDI DI BOTTIGLIA

con la partecipazione dell'Autore e dell'editore Marco Solfanelli

Interverrano Eide Spedicato e Annarita Bini





Franco Ferrarotti
FONDI DI BOTTIGLIA
Edizioni Solfanelli
[ISBN-978-88-89756-48-5]
Pagg. 112 - € 9,00

Quando la bottiglia è finalmente vuota, debitamente scolata, sul fondo resta, se il vino è buono, il deposito, quella fanghiglia sottile di morchia che sta a documentare il residuo di un piacere con giusta lentezza degustato. Così, al termine di un libro o di un saggio, molto impegnato e ricco di copiose note a pié di pagina, mi trovo tra le mani capitoletti, prefazioni o postfazioni o appendici o paragrafi non utilizzati.
Sono fondi di bottiglia. Frutti, se non esotici, alquanto rari e legati a incontri occasionali, quelli che i gaudenti o viveurs anglofoni chiamerebbero one night stand e che qui nascono, per lo più, dalla improbabile collaborazione, negli anni dal 1983 al 1985, a un giornale quotidiano romano che, anche a prima vista, si sarebbe detto, per me, poco congeniale, se non ostile, e tuttavia resomi “palatabile”, per così dire, dall’amico Antonio Altomonte, che ne curava all’epoca la pagina culturale, con un’apertura mentale indispensabile al buon romanziere e all’acuto osservatore della cangiante realtà italiana che egli era.
Gli piacevano i “corsivi” di Odisseo, uno dei miei numerosi pseudonimi; ne apprezzava l’ironia, le sciabolate, ma anche l’autoironia. Non potevo certo dirmi un collaboratore de “Il Tempo”. Non ero sulla stessa lunghezza d’onda. Ma scrivere sotto pseudonimo veniva incontro a quella voluttà dell’inganno che, fra tutti i miei demoni, è forse il più inoffensivo e insieme il più divertente.
http://www.edizionisolfanelli.it/fondidibottiglia.htm

Franco Ferrarotti è professore emerito di sociologia nell'università di Roma "La Sapienza"; vincitore del primo concorso bandito in Italia per questa materia; già responsabile della divisione "Facteurs sociaux" all'OECE, ora OCSE, a Parigi; fondatore, con Nicola Abbagnano, dei Quaderni di sociologia nel 1951; dal 1967 dirige La Critica sociologica; nel 1978 nominato "directeur d'études" alla Maison des Sciences de l'Homme a Parigi; insignito del premio per la carriera dall'Accademia nazionale dei Lincei il 20 giugno 2001. Numerose sue pubblicazioni sono state tradotte all'estero. Ha insegnato e condotto ricerche presso molte università straniere.

sabato 6 settembre 2008

Presentazione: "Lo schermo fra le righe cinema e letteratura del Novecento" (Giovedì 11 settembre ore 21.00)

Associazione Culturale LIBRIDINE

giovedì 11 settembre ore 21.00
presso Enoteca “I sapori della terra” (via Porta Pescara - Chieti)

PRESENTAZIONE DEL LIBRO

Lo schermo fra le righe cinema e letteratura del Novecento
di Vincenzo Maggitti
Liguori editore

introduce prof.ssa Tonita di Nisio

interviene l’autore

Il racconto cinematografico è una categoria letteraria che si muove incerta e indefinita, anche temporalmente, tra l’appartenenza tematica alle storie di cinema, in cui si narra di attori e registi come personaggi di un nuovo universo fittizio, e la presenza di tecniche narrative in cui la penna si muove come una macchina da presa.
In questo saggio l’autore ricostruisce per la prima volta il percorso di un cinema mentale che abita la letteratura del Novecento, dove la pagina diventa lo spazio di uno schermo inventato. Gli scrittori interessati da questa prospettiva (da De Amicis a Delmore Schwartz, da Nabokov a Manuel Puig) coprono l’arco dell’intero ventesimo secolo, e si muovono in un contesto transnazionale di cui il cinema interpreta la memoria, tanto individuale quanto collettiva. Anzi, proprio nell’incontro fra il ricordo e la sua riformulazione, la scrittura del Novecento scopre un suo modo di essere cinematografica. Nei testi che danno forma a questo percorso il lettore troverà allusioni e riferimenti al proprio bagaglio d’esperienza in sala, in un dialogo con lo schermo che non sembra conoscere pause, anche in un’era post-cinema, come la nostra potrebbe già definirsi.

Vincenzo Maggitti, (Susa, prov. di Torino, 1965) si è laureato in Lingue e Letterature straniere presso l’Università di Pescara. È lettore di lingua italiana presso l'Università di Stoccolma. Dottore di ricerca in letterature comparate, ha pubblicato articoli su diverse riviste (Merope, Letterature d’America, Contemporanea, Ácoma) e ha partecipato a conferenze internazionali sul rapporto fra cinema e letteratura ("Narrating the film" - XII International Film Studies Conference di Udine, 8-9 Marzo 2005; American Literature Association Annual Conference, San Francisco, 27-30 Maggio 2004).

Presentazione: Lo schermo fra le righe (Giovedì 11 settembre ore 21.00)

Associazione Culturale LIBRIDINE

giovedì 11 settembre ore 21.00
presso Enoteca “I sapori della terra” (via Porta Pescara - Chieti)

PRESENTAZIONE DEL LIBRO

Lo schermo fra le righe
cinema e letteratura del Novecento

di Vincenzo Maggitti
Liguori editore

introduce prof.ssa Tonita di Nisio

interviene l’autore

Il racconto cinematografico è una categoria letteraria che si muove incerta e indefinita, anche temporalmente, tra l’appartenenza tematica alle storie di cinema, in cui si narra di attori e registi come personaggi di un nuovo universo fittizio, e la presenza di tecniche narrative in cui la penna si muove come una macchina da presa.
In questo saggio l’autore ricostruisce per la prima volta il percorso di un cinema mentale che abita la letteratura del Novecento, dove la pagina diventa lo spazio di uno schermo inventato. Gli scrittori interessati da questa prospettiva (da De Amicis a Delmore Schwartz, da Nabokov a Manuel Puig) coprono l’arco dell’intero ventesimo secolo, e si muovono in un contesto transnazionale di cui il cinema interpreta la memoria, tanto individuale quanto collettiva. Anzi, proprio nell’incontro fra il ricordo e la sua riformulazione, la scrittura del Novecento scopre un suo modo di essere cinematografica. Nei testi che danno forma a questo percorso il lettore troverà allusioni e riferimenti al proprio bagaglio d’esperienza in sala, in un dialogo con lo schermo che non sembra conoscere pause, anche in un’era post-cinema, come la nostra potrebbe già definirsi.

Vincenzo Maggitti, (Susa, prov. di Torino, 1965) si è laureato in Lingue e Letterature straniere presso l’Università di Pescara. È lettore di lingua italiana presso l'Università di Stoccolma. Dottore di ricerca in letterature comparate, ha pubblicato articoli su diverse riviste (Merope, Letterature d’America, Contemporanea, Ácoma) e ha partecipato a conferenze internazionali sul rapporto fra cinema e letteratura ("Narrating the film" - XII International Film Studies Conference di Udine, 8-9 Marzo 2005; American Literature Association Annual Conference, San Francisco, 27-30 Maggio 2004).

lunedì 11 agosto 2008

Conversazioni di Bioetica: Tre incontri sulla Vita e sulla Scienza (Villamagna 18-20-22 Agosto)

Il Circolo di Bioetica Cattolica “S. Agostina Pietrantoni”
in collaborazione con il Comitato Verità e Vita

presentano


Conversazioni di Bioetica
Tre incontri sulla Vita e sulla Scienza



Lunedì 18 agosto 2008 - Ore 18:30
La Vita che nasce
L’embrione umano, l’aborto, la fecondazione artificiale.


Mercoledì 20 agosto 2008 - Ore 18:30
La Scienza e la Vita
Le cellule staminali, la manipolazione degli embrioni.


Venerdì 22 agosto 2008 - Ore 18:30
Alla fine della Vita
L’eutanasia, il testamento biologico, l’accanimento terapeutico.



Relatori

Avv. Massimo Micaletti
Docente Diritto Amministrativo Università di Chieti

Dott. Simone Guarnieri
Ricercatore Università di Chieti

Dott. Diego Di Girolamo
Docente Diritto del Lavoro Università di Chieti



Gli incontri sono aperti a tutti e si terranno a Villamagna presso il Centro giovanile “Carpe diem” in viale Regina Margherita

martedì 5 agosto 2008

Presentazione libri: SCOMPARSI A URBINO e JOY

A CHIETI, Giovedì 7 Agosto, Ore 19,00 sotto i Portici del Caffè Vittoria
La Libreria De Luca, Ottica Moderna De Simone e Consorzio Chieti Centro

A FARA FILIORUM PETRI, Venerdì 8 Agosto, Ore 21,00 in Piazza Mercato
La Pro Loco di Fara Filiorum Petri

invitano alla presentazione dei libri

Sonia Bucciarelli
Scomparsi a Urbino
Edizioni Tabula Fati
Sembra la sceneggiatura di un film noir in bianco e nero questo romanzo di Sonia Bucciarelli, giovanissima studentessa al suo esordio letterario. La location è una cupa e misteriosa Urbino universitaria, popolata di presenze inquietanti, perfetta persino nella scelta della fortezza di Albornoz come lugubre simbolo della città. La storia, a metà fra il romanzo nero e il giallo poliziesco, intercalata da improvvise incursioni filosofeggianti, interpreta bene la dimensione esistenziale di una generazione fragile, sospesa fra il timore del futuro e il disagio del presente.

Marina Crescenti
Joy
Fratelli Frilli Editori
Il passato che ritorna. Una cena tra vecchi amici, tutti accomunati dalla giovane età e da una morbosa passione per il mondo della musica, in particolare, per le note di un gruppo new wave degli anni '70-'80 - i Joy Division - edil suo cantante e paroliere Ian Curtis.
Un assassino che uccide le proprie vittime in circostanze misteriose, seguendo un macabro rituale. Un mondo surreale e criptico che ruota intorno al locale milanese Disorder. Troppe domande senza risposta. Tocca al vicecommissario della sezione omicidi - "Luc" Narducci - fare luce sugli omicidi per evitare altre vittime; ma l'assassino ha capito: semina ingannevoli tracce e sparisce proprio quando tutti sono certi di averlo finalmente incastrato la sua identità resterà in bilico fino alle ultime pagine, ovvero, fino al colpo di scena che sancirà l’epilogo della vicenda.

venerdì 1 agosto 2008

Presentazione del libro "1968 - Storia degli eventi e delle idee che hanno cambiato il mondo" (Bomba, domenica 3 agosto, ore 16,30)


L'Associazione Identità Regionale vi invita alla presentazione del libro "1968 - Storia degli eventi e delle idee che hanno cambiato il mondo", scritto da Pucci Cipriani e Francesco Agnoli per le Edizioni Fede & Cultura. L'iniziativa si terrà Domenica 3 Agosto a Bomba (Ch), presso la Sala "San Mauro" del Museo Etnologico, con inizio alle ore 16:30. Interverranno il co-autore dott. Pucci Cipriani, il dirigente dell'Associazione prof. Andrea Asciuti ed il senatore Fabrizio Di Stefano.

Gli Autori:

Francesco Agnoli vive ed insegna a Trento. Collabora a Il Foglio, Avvenire, e alla rivista "Il Timone". Ha pubblicato: “La Liturgia Tradizionale”, “La filosofia della luce: dal Big bang alle cattedrali”, “La fecondazione artificiale”, “Conoscere il Novecento. La storia e le idee", “Dio questo sconosciuto” e “Santi e rivoluzionari”. Collabora da anni a Radio Maria e al sito www.libertaepersona.org.

Pucci Cipriani è stato vaticanista del settimanale “Candido” ed è attualmente collaboratore de "Il Giornale", edizione della Toscana; ha pubblicato “Memorie di un conservatore toscano” (Controrivoluzione, Firenze, 2006) e “La fedelissima Civitella Del Tronto” (Nuova Italia-Abruzzo, 2007). Dirige il periodico “Controrivoluzione” e organizza gli annuali convegni tradizionalisti di Civitella del Tronto.

martedì 22 luglio 2008

Presentazione libro: SILVA SAMBUCETI (San Giovanni Teatino, Venerdì 25 luglio, ore 18,30)


Il 25 luglio alle ore 18.30, presso la libreria all'interno del centro commerciale IperCoop di Sambuceto, ci sarà la presentazione del libro, edito da Solfanelli, "Silva Sambuceti (1095 - 1099) - La conquista normanna della bassa valle del Pescara" della prof.ssa Simonetta Longo.
Detta pubblicazione, che rappresenta in sostanza una seconda edizione debitamente innovata e aggiornata di uno studio già pubblicato nel 2001 a cura del Comune di San Giovanni Teatino, presenta per la prima volta, trascritti e tradotti dal latino a cura di Angela Longo, professore di Filosofia Antica dell'Università di Ginevra, due documenti del 1095 e del 1099 conservati presso l'Archivio Arcivescovile di Chieti e che costituiscono una testimonianza preziosa della storia del territorio della bassa valle del Pescara a cavallo della prima conquista normanna dell'Abruzzo adriatico.
In questi documenti le chiese e la pieve di Aterno, la “silva Sambuceti” e il castello di Furca (presso l’odierna San Giovanni Teatino), vengono donati dal conte normanno Roberto di Loritello al Vescovo di Chieti Rainulfo che governò la diocesi teatina dal 1097 al 1105.
A soli due decenni dalla battaglia di Ortona (1075) nella quale i conti Attonidi di Chieti erano stati sconfitti, Roberto di Loritello il Guiscardo, è il padrone dell’Abruzzo adriatico.
Dietro la consueta veste medievale della donazione ci troviamo di fronte a vere e proprie transazioni politiche atte a strutturare un territorio da poco sottratto ai conti Attonidi di Chieti e al ceto signorile autoctono.
I documenti pur concentrandosi sull’antico abitato di “castellum Furca”, presso l’attuale centro di San Giovanni Teatino e Sambuceto, hanno carattere più generale e forniscono informazioni preziose su un’epoca della storia dell’Abruzzo, per alcuni versi ancora oscura e poco studiata, in seguito alla quale la regione che dall’epoca carolingia aveva gravitato verso l’Italia centro-settentrionale, si trovò inserita nel regno normanno di Sicilia.
Questo sforzo culturale ed editoriale, fortemente sostenuto da Laurent Feller, professore di Storia Medioevale della Sorbona di Parigi, che ne ha curato la presentazione, è un tentativo di “come ci si possa appropriare di un territorio tramite la sua storia, e, attraverso la ricerca d’archivio, contribuire a che se ne riapproprino coloro che abitano tale territorio, vi vivono e ne vivono”.
L’evento riveste un’importanza particolare per l’alto contributo che detto sforzo di ricerca storica offre nella direzione della riscoperta delle origini del territorio dell'area metropolitana di Chieti-Pescara.


Qualche notizia sull’autrice

Simonetta Longo, nata a Pescara nel 1964, è dottore in lettere. Ha compiuto la sua formazione storico – letteraria presso “La Sapienza” di Roma.
Si è interessata della storia altomedievale dell’Abruzzo, con particolare riferimento ai fenomeni dell’eremitismo e al rapporto tra istituzioni ecclesiastiche e signorili dell’area adriatica.

lunedì 7 luglio 2008

Presentazione: Sessant’anni di opportunità (Chieti, venerdì 11 luglio, ore 19,00)

Venerdì, 11 luglio, alle ore 19,00, presso il Gran Caffè Vittoria di Chieti, verrà presentato il volume “Sessant’anni di opportunità” dell’Avv. Annita Vesto, pubblicato dalla Casa Editrice Tinari.
Il libro, come afferma la stessa autrice nella prefazione, “… vuol essere una descrizione ed una esposizione del lungo e difficile cammino delle donne verso un futuro di speranza che le veda protagoniste con le altre donne e con gli uomini per costruire una società al cui centro ci sia la persona, intesa come essere umano, perché, come ha detto qualcuno, i rapporti alla pari sono l’essenza della vita”.
La presentazione del volume prevede un interessante intervento del Rev. Don Umberto Fantoni, docente di teologia e responsabile dell’Ufficio Università della diocesi Chieti-Vasto.

lunedì 30 giugno 2008

Presentazione: SERENDIPITY. UN AMORE INATTESO (Chieti 5 luglio, ore 19,00)


Sarà presentato sabato 5 luglio alle 19, nel portico della Libreria De Luca di Chieti, il romanzo Serendipity-un amore inatteso (Editrice Carabba) di Roberta De Thomasis.
La professoressa Tonita Di Nisio e lo scrittore Massimo Del Pizzo presenteranno il libro, con la partecipazione dell’autrice.



In “Serendipity”, romanzo breve, si intrecciano i temi dell’amore e della morte, concretezza e aspirazioni dell’anima.
Marco e Elena sono una coppia borghese, percorsa dalle inquietudine dell’età di mezzo. Lui cerca qualche evasione, ma lei si ammala… e vuole sentire di più la vita. Elena rimpiange un rapporto più intenso con la natura, cerca un senso alla sua vita, la fede è per lei un anelito alla bontà.
La soluzione è un altro amore? Non è quello che cerca, almeno consapevolmente, ma sulla sua strada incontra un poeta… serendipity è trovare sulla strada della propria ricerca una soluzione imprevista.

Roberta De Thomasis, nata a Chieti nel 1957, vive a Roma. Laureata in lettere moderne, giornalista, è esperta di formazione autobiografica e collabora con l’Università Popolare di Roma e altre Associazioni.
Ha pubblicato diversi racconti su riviste, canzoni su CD e 5 libri di poesie. “Meno”, Editrice Rocco Carabba, è del 2007.

Presentazione: D’ANNUNZIO. L’AMANTE GUERRIERO (Chieti 2 luglio, ore 18,00)

LIBRERIA DE LUCA
Via Cesare de Lollis, 12
C H I E T I



MERCOLEDI’ 02 LUGLIO 2008,
ALLE ORE 18.00,
LO SCRITTORE
GIORDANO BRUNO GUERRI
PRESENTERA’
IL SUO ULTIMO LIBRO
“D’ANNUNZIO. L’AMANTE GUERRIERO”
(LE SCIE, MONDADORI 2008).



L’AUTORE SARA’ INTRODOTTO
DAL GIORNALISTASTANISLAO LIBERATORE

lunedì 23 giugno 2008

Le due «case di tolleranza» dei benestanti e del popolo

CHIETI. «Le case di tolleranza a Chieti erano due: una a porta Pescara, all’angolo con via dei Calderai, tenuta da Enrica e frequentata dai militari e dal volgo; l’altra in via dei Crociferi, gestita da Gina e bazzicata dai benestanti. Lo Stato imponeva controlli medici. La loro chiusura fu decretata della legge Merlin». E’ l’avvio del capitolo sesto del volumetto «Nicola Cucullo (La mia vita, la mia battaglia)», biografia curata da Anna Maria Santoro per i tipi di Tabula Fati (Chieti, 1997). A cinquant’anni dall’abrogazione della disciplina del mestiere più antico del mondo ripercorriamo il clima vissuto in quei giorni nello spaccato provinciale di una città che ha costruito i suoi ritmi pacati anche attorno al fascino dei “lupanari” di pompeiana memoria. Ed il celebre “rosso”, la tinta predominante negli affreschi di Pompei dedicati alla prostituzione, era il rassicurante motivo cromatico dei divani in seta damascata e velluto di quelle case teatine «in cui si andava di nascosto perché tutti sapevano che lì si vendeva l’amore, anche se tutti tolleravano se non addirittura approvavano». Nicola Cucullo si racconta e racconta Chieti attraverso quelle esperienze adolescenziali. Dal fascismo a Chieti città aperta, dalle “Am-lire” alla costituzione repubblicana ed allo status-quo che traghettò nel sistema democratico la regolamentazione del così detto meretricio di stato introdotto da Cavour. Poi dieci anni di gestazione ed il 20 febbraio 1958, contrari monarchici e missini, le camere approvano il testo elaborato dalla senatrice Lina Merlin. «Per me», dice ‘don Nicola’, «fu un grave errore, migliaia di ragazze finirono sulle strade e lo sfruttamento della prostituzione che la Merlin voleva evitare si ripropose di fatto, e senza alcuna tutela per quelle povere sventurate, arrivando ad assumere aspetti inquietanti di violenza e di degrado». E’ una difesa a tutto campo quella dell’ex sindaco, il più longevo, politicamente parlando, delle “legislature” cittadine. «Durante il mio triplice mandato», continua Cucullo, «scrissi a diversi politici per riproporre la necessità di tornare alla legge che precedeva la riforma Merlin, ovviamente con i dovuti aggiornamenti». Inevitabile, per un mussoliniano senza se e senza ma, il ricorso alla filosofia del “quando c’era lui”. Ma anche a quella post-fascista. Se è vero, come è vero, che l’istituzione delle case di tolleranza è stata l’ultima eredità del ventennio amministrata in via fiduciaria dallo stato neorisorgimentale. Dunque, «allora le prostitute avevano dignità, sostenevano controlli medici, la loro era una funzione sociale perché in tanti, compreso il sottoscritto, spesso andavano da loro solo per parlare, per incontrare gli amici». Una scuola di vita, secondo Nicola Cucullo, «nonostante il rischio di contrarre lo scolo e le piattole», che avvicinava gran parte degli utenti alla sfera umana di quelle giovani. E’ chiaro, l’approccio sessuale aveva il suo forte richiamo. Ma in fondo «non ho mai sopportato di andare con una donna a pagamento. E’ una cosa orribile. Il fatto che mentre sto facendo l’amore lei mi chiede se voglio stare di più, e quindi se sono disposto a pagare di più, è il niente, è come tirare lo scarico del gabinetto per fare uscire l’acqua, mi sembra veramente squallido, la prestazione era a tempo nel senso che ti dovevi spicciare e più ti spicciavi e più aumentava la pila delle marchette». La pila di quei dischetti di rame garantiva la conta dei clienti scandiva la qualità e la quantità delle giornate vissute nella casa chiusa. Che diventava una specie di circolo. Un dopo lavoro a metà strada tra un gran caffè ed un odierno consultorio familiare dove gli afficionados, poco più che mocciosi, come Nicola Cucullo ed i suoi amici del quartiere, o adulti, come uomini pubblici, professionisti e commercianti, spendevano dieci lire solo per entrare. Dopo un po’ arrivava la maitresse che «dava una smossa» agli indecisi. E per chi decideva di proseguire, giù altre lire, fino a quaranta, per una “sveltina” cronometrata dalla tenutaria che ad un certo punto suonava il campanello. «Che ti faceva venire un accidente e non facevi più niente, perché quel trillo maledetto ti stroncava la vita, la pelle. Le prostitute erano registrate e pagavano le tasse», prosegue Cucullo, «oggi si parla tanto di evasione fiscale, sarebbe un rimedio, non credete?». Le “puttane” di Gina erano più sofisticate, spesso istruite. Quelle di Enrica più popolane e scafate per rintuzzare le advances dei militari. Il regista teatino Luciano Odorisio girò alcune scene del suo Sciopen proprio in via Paradiso, a confine con via dei Calderai, il luogo cult delle case chiuse di Chieti. Per la cronaca Gina morì in miseria presso l’ospizio dei Cappuccini. Analoga fine per Enrica che venne spillata di ogni risparmio da un facoltoso commerciante. Nei ricordi di Nicola Cucullo scorrono quei volti e quelli di Franca, Lolita e delle altre ragazze «che venivano da Roma, Bologna, Trieste per regalarci sogni e consigli, molte si sposarono qui e cambiarono vita, perché erano donne vere, di cui anche innamorarsi». Succedeva a Chieti, fino a quel 20 febbraio del 1958.



Oscar D’Angelo

il Centro — 17 febbraio 2008 pagina 05 sezione: CHIETI

mercoledì 14 maggio 2008

Iniziative celebrative per il 60° anniversario della Costituzione Italiana (22 maggio 2008)

Il Comitato provinciale per la valorizzazione della cultura della Repubblica nel contesto dell’unità europea, presieduto dal Prefetto, Dott. Vincenzo Greco, e coordinato dal Prof. Stefano Trinchese, ha predisposto un programma di iniziative celebrative per il 60° anniversario della Costituzione Italiana, teso a coinvolgere le istituzioni locali, le espressioni del mondo della cultura, della società civile e dell’istruzione.

Tra gli appuntamenti in programma è prossimo lo svolgimento di un seminario di approfondimento delle tematiche costituzionali dedicato agli amministratori pubblici e aperto ai cittadini:

giovedì 22 maggio 2008 ore 10,30 - Teatro Marrucino – Chieti

presentazione Dott. Vincenzo Greco Prefetto di Chieti (Presidente Comitato provinciale per la valorizzazione della cultura della Repubblica)

saluti Dott. Francesco Ricci Sindaco di Chieti
Sen. Tommaso Coletti Presidente della Provincia di Chieti

introduzione Prof. Stefano Trinchese Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia - Università “G. d’Annunzio” (Coordinatore Scientifico Comitato provinciale per la valorizzazione della cultura della Repubblica)

relazioni Il senso storico della Costituzione. Le forze politiche in campo
Prof. Enzo Fimiani Direttore della Biblioteca Provinciale “G. d’Annunzio” di Pescara

Il dibattito costituente sui principi etici: confronto tra laici e cattolici
Prof.ssa Marialuisa Lucia Sergio Ricercatrice dell’Istituto “Luigi Sturzo” di Roma

Costituzione italiana e Costituzione europea
Prof. Giampiero di Plinio Ordinario di Istituzioni di Diritto Pubblico - Università “G. d’Annunzio”

moderatore Dott. Nino Germano Giornalista RAI


Il Comitato provinciale per la valorizzazione della cultura della Repubblica è stato costituito nel 2007 su indicazione del Ministero dell’Interno per promuovere le iniziative celebrative delle importanti ricorrenze di carattere storico e civile che interessano il nostro Paese.


Il Comitato provinciale di Chieti attualmente è così composto:

§ Dott. Vincenzo GRECO, Prefetto, Presidente del Comitato;

§ Prof. Stefano TRINCHESE, Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Gabriele d’Annunzio di Chieti- Pescara, Coordinatore Scientifico del Comitato;

§ Dott.ssa Miria CIARMA, Direttore Archivio di Stato di Chieti;

§ Dott. Sandro LIBERATORE, Responsabile dell’Ufficio Scolastico Provinciale;

§ Sen. Tommaso COLETTI, Presidente della Provincia di Chieti;

§ Dr. Francesco RICCI, Sindaco di Chieti;

§ Arch. Mario DI NISIO, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Chieti;

§ Gen. Corinto ZOCCHI, già Generale di Brigata dei Carabinieri, autore di studi e ricerche di carattere storico;

§ Prof. Avv. Claudio ANGELONE, Professore di Istituzioni di Diritto nella Facoltà di Scienze Manageriali dell’Università Gabriele d’Annunzio di Chieti- Pescara;

§ Avv. Luigi ORSINI, già Docente di materie giuridiche presso l’Università di Teramo;

§ Prof. Camillo GASBARRI, già Docente di Lettere e Filosofia nelle Scuole Superiori ed esperto di storia locale.

domenica 17 febbraio 2008

Le due «case di tolleranza» dei benestanti e del popolo

l Centro — 17 febbraio 2008 pagina 05 sezione: CHIETI
CHIETI. «Le case di tolleranza a Chieti erano due: una a porta Pescara, all’angolo con via dei Calderai, tenuta da Enrica e frequentata dai militari e dal volgo; l’altra in via dei Crociferi, gestita da Gina e bazzicata dai benestanti. Lo Stato imponeva controlli medici. La loro chiusura fu decretata della legge Merlin». E’ l’avvio del capitolo sesto del volumetto «Nicola Cucullo (La mia vita, la mia battaglia)», biografia curata da Anna Maria Santoro per i tipi di Tabula Fati (Chieti, 1997). A cinquant’anni dall’abrogazione della disciplina del mestiere più antico del mondo ripercorriamo il clima vissuto in quei giorni nello spaccato provinciale di una città che ha costruito i suoi ritmi pacati anche attorno al fascino dei “lupanari” di pompeiana memoria. Ed il celebre “rosso”, la tinta predominante negli affreschi di Pompei dedicati alla prostituzione, era il rassicurante motivo cromatico dei divani in seta damascata e velluto di quelle case teatine «in cui si andava di nascosto perché tutti sapevano che lì si vendeva l’amore, anche se tutti tolleravano se non addirittura approvavano». Nicola Cucullo si racconta e racconta Chieti attraverso quelle esperienze adolescenziali. Dal fascismo a Chieti città aperta, dalle “Am-lire” alla costituzione repubblicana ed allo status-quo che traghettò nel sistema democratico la regolamentazione del così detto meretricio di stato introdotto da Cavour. Poi dieci anni di gestazione ed il 20 febbraio 1958, contrari monarchici e missini, le camere approvano il testo elaborato dalla senatrice Lina Merlin. «Per me», dice ‘don Nicola’, «fu un grave errore, migliaia di ragazze finirono sulle strade e lo sfruttamento della prostituzione che la Merlin voleva evitare si ripropose di fatto, e senza alcuna tutela per quelle povere sventurate, arrivando ad assumere aspetti inquietanti di violenza e di degrado». E’ una difesa a tutto campo quella dell’ex sindaco, il più longevo, politicamente parlando, delle “legislature” cittadine. «Durante il mio triplice mandato», continua Cucullo, «scrissi a diversi politici per riproporre la necessità di tornare alla legge che precedeva la riforma Merlin, ovviamente con i dovuti aggiornamenti». Inevitabile, per un mussoliniano senza se e senza ma, il ricorso alla filosofia del “quando c’era lui”. Ma anche a quella post-fascista. Se è vero, come è vero, che l’istituzione delle case di tolleranza è stata l’ultima eredità del ventennio amministrata in via fiduciaria dallo stato neorisorgimentale. Dunque, «allora le prostitute avevano dignità, sostenevano controlli medici, la loro era una funzione sociale perché in tanti, compreso il sottoscritto, spesso andavano da loro solo per parlare, per incontrare gli amici». Una scuola di vita, secondo Nicola Cucullo, «nonostante il rischio di contrarre lo scolo e le piattole», che avvicinava gran parte degli utenti alla sfera umana di quelle giovani. E’ chiaro, l’approccio sessuale aveva il suo forte richiamo. Ma in fondo «non ho mai sopportato di andare con una donna a pagamento. E’ una cosa orribile. Il fatto che mentre sto facendo l’amore lei mi chiede se voglio stare di più, e quindi se sono disposto a pagare di più, è il niente, è come tirare lo scarico del gabinetto per fare uscire l’acqua, mi sembra veramente squallido, la prestazione era a tempo nel senso che ti dovevi spicciare e più ti spicciavi e più aumentava la pila delle marchette». La pila di quei dischetti di rame garantiva la conta dei clienti scandiva la qualità e la quantità delle giornate vissute nella casa chiusa. Che diventava una specie di circolo. Un dopo lavoro a metà strada tra un gran caffè ed un odierno consultorio familiare dove gli afficionados, poco più che mocciosi, come Nicola Cucullo ed i suoi amici del quartiere, o adulti, come uomini pubblici, professionisti e commercianti, spendevano dieci lire solo per entrare. Dopo un po’ arrivava la maitresse che «dava una smossa» agli indecisi. E per chi decideva di proseguire, giù altre lire, fino a quaranta, per una “sveltina” cronometrata dalla tenutaria che ad un certo punto suonava il campanello. «Che ti faceva venire un accidente e non facevi più niente, perché quel trillo maledetto ti stroncava la vita, la pelle. Le prostitute erano registrate e pagavano le tasse», prosegue Cucullo, «oggi si parla tanto di evasione fiscale, sarebbe un rimedio, non credete?». Le “puttane” di Gina erano più sofisticate, spesso istruite. Quelle di Enrica più popolane e scafate per rintuzzare le advances dei militari. Il regista teatino Luciano Odorisio girò alcune scene del suo Sciopen proprio in via Paradiso, a confine con via dei Calderai, il luogo cult delle case chiuse di Chieti. Per la cronaca Gina morì in miseria presso l’ospizio dei Cappuccini. Analoga fine per Enrica che venne spillata di ogni risparmio da un facoltoso commerciante. Nei ricordi di Nicola Cucullo scorrono quei volti e quelli di Franca, Lolita e delle altre ragazze «che venivano da Roma, Bologna, Trieste per regalarci sogni e consigli, molte si sposarono qui e cambiarono vita, perché erano donne vere, di cui anche innamorarsi».
Succedeva a Chieti, fino a quel 20 febbraio del 1958.
Oscar D’Angelo

domenica 10 febbraio 2008

Una «guida» per la cattedrale

il Centro — 10 febbraio 2008 pagina 02 sezione: CHIETI

CHIETI. Un omaggio alla città e a quanti, turisti o cittadini, si appassionano di arte. L’ultima fatica del teatino Marco Mascitelli, architetto che s’interessa di architettura del paesaggio è dedicata alla “Cattedrale di S.Giustino” a Chieti, libello tascabile per i tipi delle edizioni Tabula Fati.

Interessante e ricca di notizie la premessa con la ricostruzione della storia cittadina in un libro che rappresenta una interessa guida turistica. Dal periodo in cui fu capoluogo del territorio dei Marrucini, quando lo storico Strabone la definì “caput gentium”, la ricostruzione storica arriva fino ai giorni nostri, non senza toccare chicche come il passaggio nel 1860 di Vittorio Emanuele II, diretto all’incontro in Campania con Garibaldi per ricevere la consegna simbolica del Regno delle Due Sicilie.

Viene ricordato che in quell’occasione Chieti divenne il capoluogo della nuova provincia d’Italia e il re, dopo aver ricevuto le chiavi della città, lasciò quaranta carabinieri, tra gli addetti alla sua scorta, come primo presidio di quella che sarebbe diventata l’VIII Legione il 24 gennaio 1861, con competenze su Abruzzo e Molise.

Per la cattedrale di San Giustino si ricorda che il primo originario tempio nell’801 ebbe la medesima sorte della città, distrutta quasi completamente da Pipino il Breve, figlio di Calo Magno, dopo una lunga resistenza. Successivamente alll’incendio fu riedificata nello stesso luogo e sui resti di antiche case romane sul colle Gallo. Dopo un crollo il tempio fu ricostruito nell’XI secolo e la pianta attuale dell cripta risale appunto a quell’epoca.

Dopo vari rimaneggiamenti «la facciata definitiva della chiesa è quella che oggi funge da ingresso e si collega con il campanile, mentre quella che guarda la piazza non è altro che il fianco della chiesa», è scritto nel libro di Mascitelli.

Tutte le notizie sul santo patrono riportate hanno ovviamente carattere agiografico e non storico. I pochi dati certi storici appaiono nel XIII sec, perché mancano fonti archivistiche, andate probabilmente disperse nell’incendio dell’801.

Dopo l’excursus storico l’autore del testo esamina l’architettura del tempio e si sofferma sulle opere presenti e anzi, all’interno del volumetto, c’è un inserto con le foto a colori dei principali affreschi. Scopriamo anche qual è la più antica immagine di San Giustino. Come scrive nel 1943 lo studioso Francesco Verlengia «in una parte del piccolo corridoio che mette in comunicazione la sacrestia con l’abside della cripta, è murata una formella scolpita in pietra a bassorilievo... rappresenta S. Giustino. Era posta in origine davanti all’altare nella cripta, insieme ad una lunga iscrizione lapidea del 1432... Fu tolta e murata insieme con l’iscrizione sulla parete attuale intorno alla fine del secolo scorso. Si può considerare l’immagine più antica di San Giustino finora conosciuta, e documento più importante per determinare i dati iconografici del santo».

Marco Di Clemente